Charlie Hebdo e Freedom of Speech
Il 7 gennaio 2015, estremisti musulmani hanno attaccato la rivista francese Charlie Hebdo, una pubblicazione nota per i suoi controversi cartoni animati, con conseguente morte di 12 persone, tra cui un ufficiale di polizia musulmano. Da allora, il mondo ha pianto la morte di quelle 12 persone e ha difeso il diritto umano alla libertà di parola dichiarando Je Suis Charlie, "I am Charlie", sui social media.

L'attacco ha riportato ancora una volta all'attenzione del mondo l'importanza della libertà di parola e il potere che detiene nella nostra cultura. Come è un diritto che deve essere rispettato e protetto. Ma qualcosa che mi ha turbato di questa notizia è il particolare discorso libero che tutti hanno difeso.

Come ho detto prima, Charlie Hebdo è noto per i suoi controversi cartoni animati. Quello che intendo per "controverso" è razzista e offensivo. I cartoni animati che hanno scatenato gli attacchi sono stati blasfemi per la fede musulmana. Erano palesemente razzisti, apertamente suggestivi e maleducati. È questo il tipo di libertà di parola che dovremmo difendere? Dovremmo sostenere pubblicazioni che deridono apertamente le persone di altre fedi?

E il problema non è solo che questa pubblicazione ha deriso le persone, anche se è una cosa terribile da fare. Ha anche reso accettabile per le altre persone deridere le persone e vedere le cose in un modo razzista che, in un certo senso, è anche peggio del contenuto offensivo originale. La loro influenza ha raggiunto molte persone e ha indotto le persone a credere che fosse giusto fare battute razziste o credere a cose razziste. E questo è sbagliato.

Quindi, mentre la libertà di parola è importante e qualcosa che dovremmo proteggere, dovremmo anche ricordare che non viviamo nel vuoto e che le nostre parole influenzano gli altri. Tutto ciò che diciamo può e influenza coloro che vengono in contatto con esso, nel bene e nel male. Non possiamo necessariamente impedire ad altri di usare un linguaggio e immagini offensive, ma possiamo controllarci. Come attivisti per i diritti umani, dovremmo usare la lingua in modo da rendere il mondo un posto migliore e più luminoso.


Nota: non sono in alcun modo responsabile Charlie Hebdo per l'attacco terroristico e ovviamente non credo che meritassero di essere attaccati. Credo che non sia mai accaduto un tragico incidente e piango la perdita della vita insieme a tutti gli altri.

Istruzioni Video: India: Charlie Hebdo sand sculpture pays tribute to victims of attack (Aprile 2024).