Un funerale
Ad un certo punto della nostra vita sperimenteremo tutti una perdita, sia che si tratti di un divorzio o della morte di una persona cara.

Anche se la persona che perdiamo a morte ha lottato per mesi con una malattia terminale, il momento esatto in cui passa è sempre una sorpresa.

Ci sono alcune morti che sono più difficili da accettare o capire di altre. Quando perdiamo una bisnonna che è su questa terra da oltre 90 anni, il dolore non è così profondo come quando si perde un bambino di 3 anni.

Nell'ordine naturale delle cose; i nostri nonni e genitori dovrebbero morire prima di noi e i nostri figli dopo di noi. Ma che dire di quegli amici e parenti che hanno la nostra stessa età? Dove cadono nella catena dell '"accettazione"?

Questa settimana ho appena saputo che un cugino con cui sono cresciuto e con cui ho giocato da bambino è stato ucciso in un incidente automobilistico. Aveva solo 34 anni. Sto avendo difficoltà a digerire questa notizia. In parte è perché era così giovane. In parte è perché era così inaspettato. Ma penso che la maggior parte sia perché non la vedo da molto tempo e la ricordo ancora come una bambina con i capelli lunghi e belli che le pendevano dalla vita. Non riesco proprio a immaginarla morta.

"Morto". Mi ci sono voluti diversi paragrafi prima di usare quella parola. Molti di noi lo fanno; evitare le parole "morto" e "morto". Siamo più a nostro agio con gli eufemismi più morbidi "deceduti", "tramandati", "persi" e similmente. Non sono sicuro del motivo per cui lo facciamo. Forse perché la morte è un'ultima parola, non possiamo davvero accettarne la durezza. Quindi cerchiamo di ammorbidirlo ricordandoci che esiste un mondo ultraterreno. "Morto" significa "la fine", "tramandato" significa che i nostri cari stanno passando da qualche parte.

Continuo a pensare al funerale che sto per partecipare. Spesso diciamo che stiamo pagando i nostri "ultimi rispetti", ma la verità è che il funerale non è per i defunti - è per quelli di noi che sono rimasti indietro. È la nostra occasione per dire "arrivederci", per riunirci con altri che hanno anche amato questa persona che è andata avanti senza di noi. È la nostra occasione per parlare e ricordare, per condividere storie su come tutti noi cugini eravamo soliti stare insieme la mattina della vigilia di Natale per fare colazione da nostra nonna e poi aprire i regali. Come avremmo confrontato le bambole Barbie quando eravamo più giovani, e poi confrontato i kit di trucco mentre diventavamo adolescenti.

Ad un funerale ci sono lacrime ma spesso ci sono anche risate. Siamo sorpresi di poter ridere durante questi periodi, ma questi sono i ricordi a cui vogliamo più aggrapparci nei nostri cuori. Piangi che la persona amata se ne sia andata, ma ricorda i tempi in cui la persona amata era viva.

Ci mancherai Vi.

Istruzioni Video: COSA NON FARE A UN FUNERALE (Aprile 2024).