La tragedia dei nati
In una riunione del municipio del 20 luglio 2009, una donna che stringeva il certificato di nascita dichiarò che il presidente Obama non era un cittadino americano. Ma non è stato il suo dubbio sul luogo di nascita di Obama a colpirmi. Era la sua forte dichiarazione: "Rivoglio il mio paese".

C'è un'America che esiste solo nelle nostre menti. È una combinazione dei libri di storia che leggiamo da bambini - quelli che hanno tralasciato il modo in cui abbiamo trattato i nativi americani - e gli spettacoli televisivi che abbiamo visto - quelli che hanno permesso a un personaggio di minoranza simbolica di essere presente, purché era molto simpatico con tutti - e la storia dell'America che abbiamo sentito dai nostri anziani - quella che si è fermata alla fine della seconda guerra mondiale, quando tutto era perfetto e gli americani erano re.

Penso che l'America sia quella che la donna che tiene in mano il suo certificato di nascita vuole indietro. Penso che i "nati" - quelli che si rifiutano di accettare che il presidente Obama sia nato negli Stati Uniti - stiano facendo fatica ad accettare il fatto che l'America abbia eletto alla presidenza un uomo mezzo africano dalla pelle scura Novembre del 2008.

Penso che i nati, così come molte delle persone che incolpano tutti gli "illegali" di tutti i problemi del nostro paese, stiano facendo fatica ad accettare il fatto che l'America ora è composta da persone di molti colori, etnie e religioni che non hanno mai visto prima.

John Edgar Wideman scrive della razza nell'edizione di agosto 2009 della rivista Harper, e il suo articolo include questa frase: "Nell'America post-gara, la gente" bianca "scomparirebbe".

La dichiarazione si riferisce alla tesi di Wideman secondo cui, in una società senza razza, nessun gruppo (nel nostro caso, i bianchi) avrebbe automaticamente preso un posto in cima all'ordine di beccata. L'America che la donna che ha in mano il suo certificato di nascita vuole tornare è l'America razzista - quella in cui i bianchi sono i re, quella che non è mai esistita, se non nelle nostre menti.

Penso che la donna che stringe il certificato di nascita sia una figura tragica perché si sente davvero come se stesse scomparendo. Sta offrendo il suo certificato di nascita come prova dell'esistenza e crede fermamente che la presidenza di Barack Obama cancellerà la sua identità. Come paese non sarà facile trattare con persone come lei.

Ma abbiamo la responsabilità - nei confronti del nostro paese com'è realmente - di dire ai nascenti che hanno torto. Le elezioni del 2008 sono state legittime, così come Barack Obama. Questo è il loro paese e non stanno scomparendo.

Quello che stanno facendo, tuttavia, sta seriamente bloccando il flusso del progresso. Come scrisse Bob Dylan in un tempo simile a questo, "La tua vecchia strada sta rapidamente invecchiando. Per favore, esci da quella nuova se non puoi darti la mano."

I nati hanno diritto alla loro opinione. Ma la loro opinione li invalida dal far parte dell'America della nuova strada - quella che non si è fermata dopo la seconda guerra mondiale, quella in cui riconosciamo ciò che abbiamo fatto ai nativi americani e quella in cui un personaggio di minoranza può essere eletto presidente degli Stati Uniti.

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