Subisci i bambini di Stephen King
L'umanità si conforta nella sua capacità di razionalizzare e definire ciò che generalmente si pensa sia buono e cattivo. In un mondo in cui i sacerdoti molestano i bambini piccoli e le sparatorie a scuola sono comuni, si deve ammettere che la linea tra "buono" e "cattivo" è sorprendentemente oscura nella società di oggi. L'idea che il male possa provenire dai luoghi più inaspettati è davvero terrificante e scrittori horror come Stephen King esaminano regolarmente questa intrigante filosofia nel loro lavoro. L'umanità e la sua capacità sia per il male che per il bene sono elementi fondamentali in gran parte degli scritti di King. Soffrire i bambini piccoli, un racconto originariamente pubblicato come parte della sua Incubi e paesaggi da sogno antologia, parla di paranoia e horror sullo sfondo ingannevolmente pacifico di un'aula della scuola elementare. Il significato di questa storia è anche nel suo commento sulla società, in particolare sul sistema educativo che preferirebbe stipare uno studente pieno di conoscenza e privarlo della propria individualità invece di consentire loro di imparare attraverso lezioni combinate e giochi creativi.

L'efficacia di questo racconto è generata dalla riluttanza di King a rivelare chi sono i veri mostri. La signorina Sidley è l'insegnante sfinita, stressata e quasi in pensione senza prospettive future che finalmente scatta all'interno del sistema e uccide i suoi studenti, o c'è davvero una forza oscura e sinistra al lavoro all'interno dei bambini? Entrambe le domande offrono risposte a disagio, ma King sottolinea che i più profani possono derivare dai luoghi più sicuri, che intenzioni sinistre sono distanti solo quanto il prossimo bambino di terza elementare o il loro insegnante. Il racconto è più efficace in quanto la sua ambientazione non si trova in una casa infestata isolata o nel buio della notte; l'intero incidente si svolge all'interno di una scuola elementare pubblica durante il giorno. La paranoia della signorina Sidley diventa quella del lettore; si è lasciati con l'idea inquietante che a nessuno può essere affidata la cura dei propri figli, né, del resto, i bambini possono essere completamente fidati di se stessi, un punto ulteriormente sottolineato nel finale inquietante di Soffrire i bambini piccoli

Re, Stefano. "Incubi e paesaggi da sogno." New York: Penguin, 1993.