Zen Haiku
Haiku è una delle forme di poesia giapponese più apprezzate e apprezzate. Sebbene la forma di haiku si sia evoluta nel tempo, nella sua forma attuale è composta da un verso di 17 sillabe, suddiviso in unità di 5, 7 e 5 sillabe. Molti haiku descrivono una singola immagine o momento, spesso dalla natura.

Haiku contiene tradizionalmente a Kigo, o parola di stagione, che indica in quale stagione è ambientato l'haiku. Ad esempio, un fiore che sboccia o un fiore di ciliegio indicherebbe Primavera, neve o ghiaccio Inverno, zanzare ronzanti Estate o foglie marroni Autunno. In generale, l'haiku non usa metafora o similitudine. Una rana è una rana e un uccello è un uccello. Ma ci sono eccezioni, specialmente tra i moderni poeti haiku.

A causa della forma rigorosa, l'haiku può essere difficile da tradurre. I traduttori devono scegliere se rimanere fedeli alla struttura sillabica o all'immagine e al significato della poesia. (Le traduzioni che ho scelto di seguito fanno quest'ultima.)

Sebbene l'haiku non stia parlando rigorosamente di una forma d'arte buddista Zen, alcuni importanti poeti storici di haiku, in particolare Matsuo Basho (1644-1694) e Kobayashi Issa (1763-1828), furono addestrati nello Zen. Il loro haiku, e altri del periodo Edo del Giappone, erano spesso incentrati su temi buddisti, e sotto la loro influenza questo divenne sempre più vero per l'haiku giapponese in generale.

Uno di questi temi buddisti è la transitorietà o l'impermanenza (annica), uno dei tre segni di esistenza del buddismo, come in questi due esempi:

Appaiono le nuvole
e offrire agli uomini la possibilità di riposare
dall'osservare la luna.
Basho

Una lucciola gigante:
in questo modo, in questo modo, in questo modo, questo -
e passa.
Issa

Un altro tema è l'immobilità o il silenzio, e in particolare l'immobilità all'interno dell'attività o del movimento, come in questi haiku:

Su una roccia tra le rapide
si siede
una camelia caduta.
Miura Yuzuru

Nel profondo del flusso
l'enorme pesce giace immobile
di fronte alla corrente.
J.W. Hackett

Un tema particolarmente Zen è quello del risveglio improvviso, di cui ci sono due tipi spesso citati nella letteratura Zen: satori e kensho. Il satori è in genere associato con anni di pratica, che si verificano dopo molti piccoli kenshos, o momenti di risveglio o epifania. I momenti di Kensho sono spesso rappresentati da una sorpresa o da un movimento improvviso all'interno dell'haiku, come in questo famoso esempio:

Vecchio stagno,
la rana salta dentro
- splash.
Basho

Kensho è talvolta evocato anche attraverso un riferimento esplicito a diventare "sveglio", come in questo esempio:

Un picchiettio di pioggia
sulla nuova grondaia
mi sveglia.
Koji

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