Recensione del film La Scorta
In "La Scorta", il potere della mafia è visibile mentre gli uomini che la impugnano rimangono nascosti nelle nebbie dell'offuscamento che caratterizzano la politica siciliana. La storia di "La Scorta" si basa sull'esperienza del giudice Francesco Taurisano, che è stato rimosso dal suo incarico in Sicilia a causa di "differenze inconciliabili" con la gente del posto. Quando la sua controparte immaginaria, il giudice Michele de Francesco (Carlo Cecchi), entra per la prima volta nel tribunale di Trapani, il regista Ricky Tognazzi usa una metafora visiva di arresto per illustrare le sfide che il giudice dovrà affrontare. La telecamera si inclina lentamente verso l'alto per rivelare una scala a più livelli con una serie vertiginosa di linee intersecanti, che rappresentano l'impenetrabile rete di burocrazia e corruzione che attende De Francesco.

Il giudice indaga su un piano di privatizzazione dell'acqua che prevede la collusione tra il don della mafia locale e uomini d'affari e politici ben collegati. Quando il caso gli viene tolto, De Francesco si rivolge alle sue quattro guardie del corpo fidate. Agiscono come la forza investigativa privata di de Francesco ma si rendono conto che sono anche bersagli della mafia. La guardia del corpo principale Andrea Corsale (Enrico Lo Verso) deve mandare via la sua famiglia dopo che sua moglie riceve telefonate minacciose. La figlia del giudice, nel frattempo, è vittima di un tentato omicidio che uccide una delle guardie del corpo. Le risorse della polizia non possono competere con le forze schierate contro di loro.

“La Scorta” è stato girato in location a Trapani, in Sicilia. Mentre il film era a basso budget (i produttori hanno finito i soldi verso la fine delle riprese), il direttore della fotografia Alessio Gelsini sfrutta al massimo il suo materiale. Sfrutta la luce naturale della città costiera e crea un bellissimo effetto con acqua e ombra durante una scena notturna. Gelsini utilizza anche la Steadicam in modo efficace, posizionando lo spettatore nel mezzo dell'azione e migliorando la tensione drammatica. I cineasti eseguono una lunga e complicata conclusione al termine di "La Scorta", usando la Steadicam per spostarsi dentro e intorno ai dipendenti pubblici che sono ignari della sofferenza dei personaggi principali.

“La Scorta” è un film in cui la violenza è sempre una minaccia, ma in realtà ne viene mostrato poco. Il senso di disagio che permea il film è creato, in parte, dalla musica di Ennio Morricone. Morricone, che ha composto le partiture memorabili per gli spaghetti western di Sergio Leone, usa ottoni bassi e tastiera percussiva con ritmi insistenti che si abbinano al teso montaggio del film. La sua musica è dura e tenace come i personaggi sullo schermo.

“La Scorta” (1993) è stato scritto da Graziano Diana e Simona Izzo. È in italiano con sottotitoli in inglese. "La Scorta" è disponibile su DVD, ed è così che ho visto il film a mie spese. Recensione pubblicata il 03/06/2017.

Istruzioni Video: Nicola Di Pinto, il boss Alfredo Canale nel film Il Camorrista: "A Napoli non c'è solo Gomorra" (Aprile 2024).